Fuori
piove
ed io
mi rendo conto di non avere speranze, né desideri.
Che
faccio?
Spero
che smetta
affinché
mi scaldi il sole?
Spero
che la pioggia cessi affinché le persone invadano le strade?
Non
voglio che smetta di piovere.
E
allora?
Spero
che continui
per
viziarmi col placido suono dell’acqua?
Spero
che essa cada, e cada, e cada
per
far poi spuntare nuovi germogli dal nulla?
Non
voglio che continui a piovere.
Il
sole, oltre a scaldare me, illumina
ciò
che odio di questo mondo.
La
gente, oltre a farsi incontrare per strada,
parla
nel modo che più odio a questo mondo.
Il
suono della pioggia mi culla, mi addormenta,
uccide
la forza di volere una umana sopravvivenza.
I
germogli spuntano verdi e brillanti
figli
di una terra avvelenata che contribuiscono a tenere in vita.
Mi
rassegno alla pioggia e mi rassegno al sole.
Godo
della pioggia come godrei del sole.
Acqua
Lava
torrenziale le scorie d’aria putrida.
Gocce
infinite accarezzano la pelle tesa.
Candido
frescore che gela la stanchezza.
Godo
della pioggia.
Raggi
di cielo allentano ciò ch’è rigido,
assopiscono
le palpebre e schiudono le labbra.
Soffice
tepore che avvolge di sicurezza.
Godrei
del sole.
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