L'Uomo Arancia

Letteratura d'assalto. In crisi. Dal 1989

IN MEZZO ALLA NOTTE

Cala la notte riempiendo il silenzio
S’incunea nel nulla esistente fra gli alberi
Tutta l’aria s’impregna di essa
Le creature l’inalano nei loro canali
Ogni poro della pelle la traspira
Ogni cosa la vive e diventa lei, diventa notte.
Densa e intensa, impalpabile materia
Tronchi lisci immersi nel buio
affogano e si strozzano poco prima del nero muro che nasconde l’ignoto.

Fusti imbiancati da fiochi raggi di latte
Fronde allo zenith tremano offuscando la luce di luna
che debole e moribonda si poggia discreta sul suolo già freddo.

Un torrente chiacchiera senza sosta tre metri più in basso
plasma i pietroni bagnati e muschiati che ne cantan la corsa
Cervi balzano sui massi rotondi
affannati negli spasimi di una fuga
li fan rotolare sull’acqua incostante.
Fiere imboscate fra i cupi cespugli
attente e guardinghe nella tensione della caccia
li fanno vibrare scuotendone i rami.
In alto gli uccelli
con sordo rumore, sbattono l’ali e spostan le foglie.

Quest’è l’annuncio del tempo notturno
Attorno alla tenda si accende una vita
Un mondo si desta
pauroso e modesto, non visto ed estraneo,

nella notte custode di ataviche eco.

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