Siede sul
divano
La luce
irregolare del televisore gli irradia il viso
pallido
azzurro elettrico
Sguardo
spento
un morto di
tre giorni
Il corpo è
abbandonato sulla morbida pelle di cuscini costosi
Immobile
Il cuore e i
polmoni tentano di tenerlo in vita
Cervello
spento
essiccato
sotto sale
non ha
stimoli cui non saprebbe reagire
Ricezione
passiva
parole,
suoni, colori, immagini
Sorrisi e
pianti fasulli e programmati
gli giungono
dentro attraverso innate fessure
Uno stupro di
occhi e orecchie
Lui è stanco
per l’arduo
compito di responsabile
Fiero
per la
mansione che gli è stata affidata
e il suo
succo
l’ha
lasciato nel frigorifero dell’ufficio
perché è
solo lì che può goderselo
mentre sua
moglie
silenziosa
tenta di dare
il massimo orgogliosa dei risultati raggiunti
repressa
nella stupidità del bricolage.
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