Un'altra
stagione sta per cominciare... un altro periodo di feste
che
sta per cominciare... la gente
che
si diverte, che ride, che balla, che gongola... che se la spassino, a
me fa piacere. Non mi fraintendete... è solo che poi, quelli che
vedete divertirsi in modo così felice, almeno di facciata... quelle
persone lì, quelle che ridono tanto, sono le stesse persone che
girano col coltello ben nascosto. Gente senza scrupoli, gente che
io... ve l'ho detto mesi fa, ve lo ripeto... gente che io temo
profondamente. Devo ancora trovarla, la persona che mi tranquillizzi
sui miei simili... che mi convinca del fatto che non c'è da aver
paura. Io, per come la penso, onestamente, sono lontano dal
crederci... la trovo anzi una fandonia bella e buona... una specie di
promessa di paradiso, per dirla tutta... ci siamo capiti... no?
Quello
che penso, ve lo dico con franchezza... ah, quanto vorrei dirlo al
mondo intero, oltre che a voi... quanto vorrei dire quello che
penso... spiattellarlo di qua, di là... ma purtroppo non sempre è
possibile. Sapete, anche voi... no? Io mi sono imposto di dirvelo
qui, quello che credo che succederà... a me, intendo, eh! A me, che
sono una persona un po' così... ballerina, instabile, per dirla in
tutta franchezza. Che sia la paura
della gente, che non mi permette di mantenere una certa vita per più
di qualche anno? Io questo non lo so... ma di sicuro, quello che sto
per dirvi, non lo posso sbandierare ai quattro venti, altrimenti...!
Insomma, il
mondo, la gente... son quelli che sono. Dobbiamo prenderci quello che
ci spetta... dire quello che si pensa, al giorno d'oggi, non è mica
una cosa semplice, almeno per me... io non so come sia per voi, ma
onestamente, per come temo le persone, prima di parlarci ho imparato
che conviene studiarle a fondo... oh, troppe sberle, mi son preso! Mi
son fidato... gente buona, mica criminali attestati! Eppure... io le
sberle me le sono beccate. Inizialmente reagivo d'impulso, ma forse
sono io... non so reagire, non mi so comportare... da giovane, una
cosa che non mi andava bene significava la liberazione immediata di
un calcio in culo, una sberla, un vaffanculo che restituivo! Una
rottura totale del rapporto!
Ma
adesso, dopo varie esperienze negative, ho imparato a calmarmi...
forse ero io, troppo impulsivo! Insomma, ve l'ho già detto, un po'
in modo farraginoso, sì, lo ammetto... ma ve l'ho spiegato, in
precedenza... ho iniziato a convincermi che il problema ero io, e non
loro.
Erano troppi, ed io cerco sempre di stare con i piedi per terra...
una buona dose di umiltà auto iniettata nelle mie vene che mi aiuta
ad avere ancora qualche rapporto sociale... l'umiltà
è
fondamentale, secondo me. Però, poi, succede che la gente, vedendoti
così umile, pensa che tu sia un sacco da boxe! Inizi a prendere
sberle, cazzotti, calci nel culo... l'umiltà, pensi tu... l'umiltà
devo mantenerla... cerchi di fidarti, il problema sei tu, devi
ricordare... e loro, invece di fermarsi, aumentano... calci, pugni,
sberle... in faccia, in culo, ai coglioni! Allora arriva il momento
in cui anziché riporgere l'altra guancia mi sposto, e rendo la
sberla. Bella forte! SBAM! E quello cosa fa? Il picchiatore? Ci
rimane male! Si offende! Non ti saluto più! Amici? Mai più!
Fanculo!
È la
vittima... tu, invece, il colpevole.
Come posso
dire quello che penso a questa gente qui? Che mi frega, soprattutto,
di dirglielo? Niente, mi faccio... e così vado avanti per la mia
strada. Continuo a prendere sberle dalle persone che mi stanno care,
finché non superano il limite, e allora gliene rendo una che vale
per tutte quelle che mi hanno rifilato loro. Da buoni stronzi,
insomma...
Sto
zitto, chi se ne sbatte di dire la verità
a queste persone, me lo spiegate? Che poi, la verità... la libertà
di parola, di stampa, di pensiero... ah, lasciatemi dire!
Scusate, io
lo so che diventa difficile seguirmi, ma ve lo prometto, che al punto
ci arrivo... non abbiate fretta! Sedetevi... rilassatevi... qualcosa
da bere? Un posto comodo... niente fretta... dedicatemi un po' di
tempo! Io non scrivo che per voi, d'altronde... un po' di tempo,
tutto quello che chiedo... un parere? No, non ve lo chiedo, ma se
volete... mi farebbe un piacere che non vi dico! Mi rendereste
felice! Davvero! Una mail ricevuta, una vittoria mica da poco
conto...
Libertà
di stampa,
di pensiero, di parola... è un periodo in cui tutti si riempiono la
bocca, di queste parole qua... tutti quanti! Siamo nell'epoca di
internet,
di Facebook,
di Twitter...
tutti vogliono dire qualcosa a tutti... mi ci metto in mezzo anch'io!
Umiltà, vi dicevo... mica son diverso! Ho qualcosa da dire, io...
certo... non vi racconto mica di quando mi sveglio con un occhio
tappato dalla cispa! Mica vi racconto che dopo la corsa quotidiana,
stamattina il mio culo sudava più del solito! Non vi dico niente del
genere... non sono il genere di persona che manda gli auguri alla
propria compagna su Facebook... o ai propri figli di cinque, o dieci
anni... no! Ho qualcosa da dire anche io, vedete... mica scriverei
tanto, altrimenti! Però cerco di parlare di cose che magari a
qualcuno di voi potrebbero interessare... a uno su cento... uno su
mille... qualcuno, dico... magari qualcuno che ascolta lo troverò,
prima o poi...! Io ci provo, insomma!
Libertà
di parola, libertà
di stampa...
il periodo della comunicazione globale ha inflazionato così tanto
questo diritto, che per ricordarsene bisogna che crepino una dozzina
di giornalisti a Parigi per aver pubblicato immagini offensive su
Maometto.
E allora via! Tutti quanti a essere “Charlie”...
tutta questa banda di coglioni a uniformarsi, a omologarsi, a godere
di questa condivisione universale del pensiero! Ah, non vi dico
quanto ero incazzato, in quel periodo... c'è stata un'invasione di
“Charlie”...
un'invasione di stronzi, un'accozzaglia di capre, pecore, asini,
idioti, beoti, creduloni e puzzolenti... gente senza un briciolo di
cervello né di sguardo critico... Je
suis Charlie...
'sto cazzo!
E
m'incazzo ancora, a sentire questi pseudo giornalisti parlare di
libertà di stampa... di libertà di parola... come se volessero
convincermi che sia possibile, che sia un concetto reale... gli
editori?
Il peggio del peggio! Assoldati ad un sistema marcio, inteso per
essere marcio, creato solo per quello e per far marcire il popolo...
il solito mucchio di incapaci ciechi e sordi, il popolo... coglioni
che non vedono mai al di là del proprio naso! Libertà di stampa...
libertà di parola... fanculo!
Vi
chiederete cosa sto dicendo... penserete che voglia essere
necessariamente contro corrente, vero? Un tizio che pubblica su
internet che va contro il sistema... il rivoluzionario dei miei
coglioni? Ma adesso vi fermo, io... non vi preoccupate... con questo
pensiero, dico... vi fermo io! Ve lo faccio vedere io, di cosa sto
parlando... un argomento cui tengo tantissimo, sapete... un argomento
che mi sta a cuore, perché coinvolge la letteratura,
e che letteratura! La maestria nell'arte della prosa... riconosciuto,
ai suoi tempi, come il più grande prosatore al mondo. E parlo del
'900!
Hemingway?
Fitzgerald?
Niente di niente... sto parlando di Céline!
Sì, lo menzionai tempo fa... riportai un brano del Voyage,
un'opera immortale... una prosa, uno stile così innovativo, e così
vero, che lascia di stucco chiunque ci si accosti! Céline... Céline
e la libertà di stampa... ah, mi chiedo cosa avrebbe pensato lui,
ascoltando tutti i nostri cari giornalisti, politici, pseudo artisti
e intellettualoidi del cazzo parlare, straparlare della libertà di
stampa! Dopo che lui, per aver scritto un libro... era il 1937... per
aver scritto un libro, non solo l'hanno seguito per tutta Europa...
dato la caccia, arrestato, processato, accusato di collaborazionismo
coi nazisti... no, non solo questo, ma gli hanno portato via tutte le
opere pronte (ben sette romanzi pronti, finiti, chiusi lì nel suo
armadio, pronti a vedere la luce), gliele hanno bruciate,
distrutte... fatte sparire! Ma no, non si sono limitati a questo... a
lui, per aver scritto un libro... che libro? Ma parlo di Bagatelle
per un massacro,
Cristo! Beh, dopo aver scritto quel libro, Céline è stato chiuso in
una cella di tre metri per tre... profonda nove metri... due anni!
Per un fottutissimo libro! Collaborazionismo?
Sì, certo... ma come l'hanno accusato? Quando? Bagatelle!
Poi,
direte voi... era il '37, certo... certo... scrivi qualcosa di
sbagliato, l'aria è elettrica... si sa... la Seconda
Guerra
pronta ad esplodere, Hitler
che ciondolava per la Germania, un vero caos ovunque... scrivi
qualcosa di sbagliato, non te la scampi mica... certo! E il Mein
Kampf?
In negozio! Sugli scaffali... librerie! Biblioteche! Ovunque! La
mia battaglia!
Di Hitler in persona! Mica uno qualunque...
Ah,
beh, non ve l'ho detto... non capite... tenetevi forte. Bagatelle
per un massacro
è tutt'ora fuori commercio! Indice dei libri proibiti! 2015, signore
e signori! Venite a visitare il circo degli stronzi!
Stupiti,
eh? Vi ho beccati! Libertà di stampa? Libertà di parola? Gli
editori che ne parlano, poi... assoldati al putridume esistenziale in
cui nuotiamo col naso tappato, per non sentire l'odore di merda in
cui siamo immersi! Oggi, il libro di Céline,
un'opera d'arte che ho avuto la fortuna di leggere, non è
acquistabile. Non solo! Ma in molti Paesi d'Europa è scomparso anche
dalle biblioteche, sapete? Nazionali, regionali, provinciali,
comunali... qualcuno ce l'ha e lo vende a 150, 200, 300 Euro... ci
credo, io! L'ho letto!
Il
Mein
Kampf?
Di Hitler?
Dappertutto, lo si trova, quello... ma Céline... l'arte, l'arte
vera... quella colpisce di più. Fa più male. Di cosa parla? Degli
ebrei...
parla contro gli ebrei... un'invettiva... ebrei e comunisti!
Associati e liberamente attaccati! Un libello antisemita
della
peggior specie! Giuro! Insulti, odio
feroce scagliato con la potenza della prosa céliniana più
eccellente, più vera, più nuda... eccelsa. Priva di ogni velo
artificioso o romanzesco... arte allo stato puro, 100%, garantita!
Materia prima!
Violento?
Certo... razzista? Di più! Ma in quanto a logica... infernale! E a
livello artistico... il firmamento, in quel libro.
No,
non sono antisemita... antisionista,
piuttosto... quello senza dubbio! Mi sta sulle palle quello che sta
succedendo in Palestina,
sì! Non mi nascondo di certo... chi se ne fotte? Non mi legge
nessuno, qua! Solo voi... io e voi... resta fra noi. Ma Céline...
Vi spiego,
giusto due parole... ci tengo a quest'autore! Céline, vi dicevo,
parla degli ebrei in quanto maggiori possessori delle più grandi
banche al mondo! Era un anticapitalista, lui! E andava contro quella
direzione che la società, evidentemente, aveva già preso...
semplice! E però non è tanto quello, che ha inculato il povero
Céline... ma i nomi! I nomi delle singole persone al potere nei vari
Stati... dagli Stati Uniti alla sua Francia, dalla Germania alla
Russia all'Inghilterra... nomi! Documenti, cazzo... documenti veri,
di gente vera! Ecco perché...
Libertà
di stampa... libertà di parola... capite, ora, qualcosa di più di
quello che sto dicendo? Di quello che sto cercando di dirvi, per lo
meno... sentire questi camuffatori parlare mi fa rivoltare lo
stomaco... le mie budella che si contorcono... m'infurio, a dire
poco! Fortuna che io, TV,
non ne guardo, e però... Cristo, pure io vivo! I video di quel tizio
vestito di nero che taglia la testa a quelli vestiti di arancione...
bambine stuprate, gente cui si mozza la testa, Saddam
Hussein
impiccato, trasmesso a livello mondiale... torturatori, violenze
infime, delle peggiori... delle più disumane... pubblicano qualunque
schifio umanamente fattibile, e mi vanno a sabotare la vendita del
più grande prosatore di tutti i tempi? Non vi incazzereste pure voi,
scusate? Non mi date ragione neanche un pochino?
Ma
non si tratta soltanto della vendita... Céline,
un maestro di letteratura cui anche il miglior Hemingway
si
sarebbe inchinato, non viene neppure menzionato nelle scuole! Non
viene insegnato nei Licei! Le sue opere sono capolavori, eppure...
sabotage!
Oh,
non voglio fare un encomio su Céline, qui... scusatemi...
l'entusiasmo, sapete... è che il suo caso è emblematico... vi fa
capire per quale motivo ce l'avevo con tutti i “Charlie”
fioriti dal nulla... nel nulla... gente
di ogni tipo, fottutissime capre puzzolenti improvvisamente diventate
appassionatissime di satira
francese,
bestie che magari non sanno neppure cosa sia la satira... personaggi
capaci di collocarti la Francia fra la Polonia e la Norvegia...
No,
non voglio fare un articolo su Céline, ma voglio parlarvi di quello
che penso... ah, ora ve lo dico... ve l'ho promesso, d'altronde... è
che non è una cosa che posso sbandierare ai quattro venti... ve l'ho
detto! Non si può parlare! Questa gente qua, poi, è talmente falsa,
che di dirgli le cose in faccia non se ne parla proprio! Ho imparato,
io, sapete...? Meglio fargli pensare quello che vorrebbero sapere...
meglio non dare adito alla loro rabbia, ira repressa... si scaglierà
contro di voi! Tutta quanta! Certo come la morte! Meglio dirgli
quello che vogliono sentirsi dire, indorare la pillola... poi fai
quello che vuoi, sia chiaro! La decisione, una volta ponderata, va
presa... prendetevi il vostro tempo, prima di decidere... bevetevi la
vostra dose di stress, di nervoso, di isteria... ansia... poi,
valutato per bene tutto quanto, pro e contro, prendete la vostra
decisione... ma attenti! Non dite la verità! La verità,
la parola, quella che molti dicono essere libera, ha un potere
enorme, su alcuni individui... meglio usarla con moderazione...
andarci coi piedi di piombo...
Sono una
persona che ha fatto tanti cambiamenti repentini, durante la sua
vita... quanti anni ho? Ah, mica un ragazzino... non più... ve lo
dico. Al momento, 29... non sono tanti, no? Eh... lo so... è proprio
quello, che mi preoccupa! Continuare a cambiare vita, radicalmente,
dico... trasferimenti, compagne, case, lavori... ho cambiato tutto,
io! Più e più volte, fatemelo dire... sono un po' stanchino, di
cambiare, sapete? Vorrei trovarla, una sistemazione che mi renda
sereno... pacifico... eppure non so neppure immaginarla, ancora. La
compagna, credo di averla trovata, ma anche lì non ci sono pochi
ostacoli da superare... insomma... sapete com'è, delle volte... la
compagna, d'accordo... il lavoro? Pure quello, non dovrei avere
grossi problemi, ma il posto? Sistemarmi, dove? Casa mia è in un
posto, la direzione presa va in tutt'altra parte del mondo... come
faccio?
Cambiare...
il cambiamento non è che l'opposto della staticità. La staticità,
l'uguaglianza... non intendetela a livello sociale, ma ad un livello
più universale, più letterale... l'uguaglianza, la parità, la
staticità, la piattezza, l'omogeneità... mettiamoci in mezzo pure
un'altra parola... anche questa, abusata... globalizzazione.
Tutti questi concetti sono in realtà piccole sfaccettature di un
concetto più grande, più complesso... che io ho bisogno di evitare!
Anche nel pensiero, s'intende! Solo il pensiero di questa cosa...
questo concetto... tutti quanti la cercano, tutti quanti la vogliono,
tutti quanti la pretendono... nella coppia, nella casa, nel lavoro,
nella vita... io mi chiedo come cazzo facciano, ma la penso
diversamente... di cosa parlo? Non l'avete capito? Parlo della
stabilità!
Un concetto
enorme, infinito, per quanto mi riguarda... Dio è stabile?
Probabilmente sì. Tutti e due i concetti mi sembrano onnipotenti,
tutti e due desiderati, bramati, amati, lodati... impalpabili...
Un mio
amico... vi racconto una scena... un mio amico, un amico fraterno...
gli do il cambio turno, dopo dieci minuti esce fuori strada con lo
scooter... finito. Andato. Non c'è più.
Nessuno ci
pensa mai, alla morte, e io non capisco perché... sono io, il pazzo?
Sono io, che penso a come vorrei morire? A come vorrei vivere? Solo
io ci penso?
Sto di nuovo
divagando, sì... ma anche questo discorso qui, in realtà, si lega
bene a quello che vorrei dire... la cosa proibita, non certo
declamabile... si può dire che si odiano intere popolazioni! È
giustificato odiare sette miliardi di persone, ma non si giustifica
l'amore per due. Capite cosa intendo? Ma la cosa che vorrei dire io,
qui... e ve la dico io, a voi, no. Questa cosa non si può dire...
beh, sapete cosa? Io ve la dico.
Io credo che
una persona che rifiuta la stabilità, debba fuggire da essa finché
le è possibile. Poi, quando proprio non riesce a farcela... beh...
che si ammazzi.
Almeno a quel
punto si risparmierà la consapevolezza di esserlo diventato,
stabile.
Nessun commento:
Posta un commento