L'Uomo Arancia

Letteratura d'assalto. In crisi. Dal 1989

STABILITA' O LIBERTA'

Un'altra stagione sta per cominciare... un altro periodo di feste che sta per cominciare... la gente che si diverte, che ride, che balla, che gongola... che se la spassino, a me fa piacere. Non mi fraintendete... è solo che poi, quelli che vedete divertirsi in modo così felice, almeno di facciata... quelle persone lì, quelle che ridono tanto, sono le stesse persone che girano col coltello ben nascosto. Gente senza scrupoli, gente che io... ve l'ho detto mesi fa, ve lo ripeto... gente che io temo profondamente. Devo ancora trovarla, la persona che mi tranquillizzi sui miei simili... che mi convinca del fatto che non c'è da aver paura. Io, per come la penso, onestamente, sono lontano dal crederci... la trovo anzi una fandonia bella e buona... una specie di promessa di paradiso, per dirla tutta... ci siamo capiti... no?
Quello che penso, ve lo dico con franchezza... ah, quanto vorrei dirlo al mondo intero, oltre che a voi... quanto vorrei dire quello che penso... spiattellarlo di qua, di là... ma purtroppo non sempre è possibile. Sapete, anche voi... no? Io mi sono imposto di dirvelo qui, quello che credo che succederà... a me, intendo, eh! A me, che sono una persona un po' così... ballerina, instabile, per dirla in tutta franchezza. Che sia la paura della gente, che non mi permette di mantenere una certa vita per più di qualche anno? Io questo non lo so... ma di sicuro, quello che sto per dirvi, non lo posso sbandierare ai quattro venti, altrimenti...!
Insomma, il mondo, la gente... son quelli che sono. Dobbiamo prenderci quello che ci spetta... dire quello che si pensa, al giorno d'oggi, non è mica una cosa semplice, almeno per me... io non so come sia per voi, ma onestamente, per come temo le persone, prima di parlarci ho imparato che conviene studiarle a fondo... oh, troppe sberle, mi son preso! Mi son fidato... gente buona, mica criminali attestati! Eppure... io le sberle me le sono beccate. Inizialmente reagivo d'impulso, ma forse sono io... non so reagire, non mi so comportare... da giovane, una cosa che non mi andava bene significava la liberazione immediata di un calcio in culo, una sberla, un vaffanculo che restituivo! Una rottura totale del rapporto!
Ma adesso, dopo varie esperienze negative, ho imparato a calmarmi... forse ero io, troppo impulsivo! Insomma, ve l'ho già detto, un po' in modo farraginoso, sì, lo ammetto... ma ve l'ho spiegato, in precedenza... ho iniziato a convincermi che il problema ero io, e non loro. Erano troppi, ed io cerco sempre di stare con i piedi per terra... una buona dose di umiltà auto iniettata nelle mie vene che mi aiuta ad avere ancora qualche rapporto sociale... l'umiltà è fondamentale, secondo me. Però, poi, succede che la gente, vedendoti così umile, pensa che tu sia un sacco da boxe! Inizi a prendere sberle, cazzotti, calci nel culo... l'umiltà, pensi tu... l'umiltà devo mantenerla... cerchi di fidarti, il problema sei tu, devi ricordare... e loro, invece di fermarsi, aumentano... calci, pugni, sberle... in faccia, in culo, ai coglioni! Allora arriva il momento in cui anziché riporgere l'altra guancia mi sposto, e rendo la sberla. Bella forte! SBAM! E quello cosa fa? Il picchiatore? Ci rimane male! Si offende! Non ti saluto più! Amici? Mai più! Fanculo!
È la vittima... tu, invece, il colpevole.
Come posso dire quello che penso a questa gente qui? Che mi frega, soprattutto, di dirglielo? Niente, mi faccio... e così vado avanti per la mia strada. Continuo a prendere sberle dalle persone che mi stanno care, finché non superano il limite, e allora gliene rendo una che vale per tutte quelle che mi hanno rifilato loro. Da buoni stronzi, insomma...
Sto zitto, chi se ne sbatte di dire la verità a queste persone, me lo spiegate? Che poi, la verità... la libertà di parola, di stampa, di pensiero... ah, lasciatemi dire!
Scusate, io lo so che diventa difficile seguirmi, ma ve lo prometto, che al punto ci arrivo... non abbiate fretta! Sedetevi... rilassatevi... qualcosa da bere? Un posto comodo... niente fretta... dedicatemi un po' di tempo! Io non scrivo che per voi, d'altronde... un po' di tempo, tutto quello che chiedo... un parere? No, non ve lo chiedo, ma se volete... mi farebbe un piacere che non vi dico! Mi rendereste felice! Davvero! Una mail ricevuta, una vittoria mica da poco conto...
Libertà di stampa, di pensiero, di parola... è un periodo in cui tutti si riempiono la bocca, di queste parole qua... tutti quanti! Siamo nell'epoca di internet, di Facebook, di Twitter... tutti vogliono dire qualcosa a tutti... mi ci metto in mezzo anch'io! Umiltà, vi dicevo... mica son diverso! Ho qualcosa da dire, io... certo... non vi racconto mica di quando mi sveglio con un occhio tappato dalla cispa! Mica vi racconto che dopo la corsa quotidiana, stamattina il mio culo sudava più del solito! Non vi dico niente del genere... non sono il genere di persona che manda gli auguri alla propria compagna su Facebook... o ai propri figli di cinque, o dieci anni... no! Ho qualcosa da dire anche io, vedete... mica scriverei tanto, altrimenti! Però cerco di parlare di cose che magari a qualcuno di voi potrebbero interessare... a uno su cento... uno su mille... qualcuno, dico... magari qualcuno che ascolta lo troverò, prima o poi...! Io ci provo, insomma!
Libertà di parola, libertà di stampa... il periodo della comunicazione globale ha inflazionato così tanto questo diritto, che per ricordarsene bisogna che crepino una dozzina di giornalisti a Parigi per aver pubblicato immagini offensive su Maometto. E allora via! Tutti quanti a essere “Charlie”... tutta questa banda di coglioni a uniformarsi, a omologarsi, a godere di questa condivisione universale del pensiero! Ah, non vi dico quanto ero incazzato, in quel periodo... c'è stata un'invasione di “Charlie”... un'invasione di stronzi, un'accozzaglia di capre, pecore, asini, idioti, beoti, creduloni e puzzolenti... gente senza un briciolo di cervello né di sguardo critico... Je suis Charlie... 'sto cazzo!
E m'incazzo ancora, a sentire questi pseudo giornalisti parlare di libertà di stampa... di libertà di parola... come se volessero convincermi che sia possibile, che sia un concetto reale... gli editori? Il peggio del peggio! Assoldati ad un sistema marcio, inteso per essere marcio, creato solo per quello e per far marcire il popolo... il solito mucchio di incapaci ciechi e sordi, il popolo... coglioni che non vedono mai al di là del proprio naso! Libertà di stampa... libertà di parola... fanculo!
Vi chiederete cosa sto dicendo... penserete che voglia essere necessariamente contro corrente, vero? Un tizio che pubblica su internet che va contro il sistema... il rivoluzionario dei miei coglioni? Ma adesso vi fermo, io... non vi preoccupate... con questo pensiero, dico... vi fermo io! Ve lo faccio vedere io, di cosa sto parlando... un argomento cui tengo tantissimo, sapete... un argomento che mi sta a cuore, perché coinvolge la letteratura, e che letteratura! La maestria nell'arte della prosa... riconosciuto, ai suoi tempi, come il più grande prosatore al mondo. E parlo del '900! Hemingway? Fitzgerald? Niente di niente... sto parlando di Céline! Sì, lo menzionai tempo fa... riportai un brano del Voyage, un'opera immortale... una prosa, uno stile così innovativo, e così vero, che lascia di stucco chiunque ci si accosti! Céline... Céline e la libertà di stampa... ah, mi chiedo cosa avrebbe pensato lui, ascoltando tutti i nostri cari giornalisti, politici, pseudo artisti e intellettualoidi del cazzo parlare, straparlare della libertà di stampa! Dopo che lui, per aver scritto un libro... era il 1937... per aver scritto un libro, non solo l'hanno seguito per tutta Europa... dato la caccia, arrestato, processato, accusato di collaborazionismo coi nazisti... no, non solo questo, ma gli hanno portato via tutte le opere pronte (ben sette romanzi pronti, finiti, chiusi lì nel suo armadio, pronti a vedere la luce), gliele hanno bruciate, distrutte... fatte sparire! Ma no, non si sono limitati a questo... a lui, per aver scritto un libro... che libro? Ma parlo di Bagatelle per un massacro, Cristo! Beh, dopo aver scritto quel libro, Céline è stato chiuso in una cella di tre metri per tre... profonda nove metri... due anni! Per un fottutissimo libro! Collaborazionismo? Sì, certo... ma come l'hanno accusato? Quando? Bagatelle!
Poi, direte voi... era il '37, certo... certo... scrivi qualcosa di sbagliato, l'aria è elettrica... si sa... la Seconda Guerra pronta ad esplodere, Hitler che ciondolava per la Germania, un vero caos ovunque... scrivi qualcosa di sbagliato, non te la scampi mica... certo! E il Mein Kampf? In negozio! Sugli scaffali... librerie! Biblioteche! Ovunque! La mia battaglia! Di Hitler in persona! Mica uno qualunque...
Ah, beh, non ve l'ho detto... non capite... tenetevi forte. Bagatelle per un massacro è tutt'ora fuori commercio! Indice dei libri proibiti! 2015, signore e signori! Venite a visitare il circo degli stronzi!
Stupiti, eh? Vi ho beccati! Libertà di stampa? Libertà di parola? Gli editori che ne parlano, poi... assoldati al putridume esistenziale in cui nuotiamo col naso tappato, per non sentire l'odore di merda in cui siamo immersi! Oggi, il libro di Céline, un'opera d'arte che ho avuto la fortuna di leggere, non è acquistabile. Non solo! Ma in molti Paesi d'Europa è scomparso anche dalle biblioteche, sapete? Nazionali, regionali, provinciali, comunali... qualcuno ce l'ha e lo vende a 150, 200, 300 Euro... ci credo, io! L'ho letto!
Il Mein Kampf? Di Hitler? Dappertutto, lo si trova, quello... ma Céline... l'arte, l'arte vera... quella colpisce di più. Fa più male. Di cosa parla? Degli ebrei... parla contro gli ebrei... un'invettiva... ebrei e comunisti! Associati e liberamente attaccati! Un libello antisemita della peggior specie! Giuro! Insulti, odio feroce scagliato con la potenza della prosa céliniana più eccellente, più vera, più nuda... eccelsa. Priva di ogni velo artificioso o romanzesco... arte allo stato puro, 100%, garantita! Materia prima!
Violento? Certo... razzista? Di più! Ma in quanto a logica... infernale! E a livello artistico... il firmamento, in quel libro.
No, non sono antisemita... antisionista, piuttosto... quello senza dubbio! Mi sta sulle palle quello che sta succedendo in Palestina, sì! Non mi nascondo di certo... chi se ne fotte? Non mi legge nessuno, qua! Solo voi... io e voi... resta fra noi. Ma Céline...
Vi spiego, giusto due parole... ci tengo a quest'autore! Céline, vi dicevo, parla degli ebrei in quanto maggiori possessori delle più grandi banche al mondo! Era un anticapitalista, lui! E andava contro quella direzione che la società, evidentemente, aveva già preso... semplice! E però non è tanto quello, che ha inculato il povero Céline... ma i nomi! I nomi delle singole persone al potere nei vari Stati... dagli Stati Uniti alla sua Francia, dalla Germania alla Russia all'Inghilterra... nomi! Documenti, cazzo... documenti veri, di gente vera! Ecco perché...
Libertà di stampa... libertà di parola... capite, ora, qualcosa di più di quello che sto dicendo? Di quello che sto cercando di dirvi, per lo meno... sentire questi camuffatori parlare mi fa rivoltare lo stomaco... le mie budella che si contorcono... m'infurio, a dire poco! Fortuna che io, TV, non ne guardo, e però... Cristo, pure io vivo! I video di quel tizio vestito di nero che taglia la testa a quelli vestiti di arancione... bambine stuprate, gente cui si mozza la testa, Saddam Hussein impiccato, trasmesso a livello mondiale... torturatori, violenze infime, delle peggiori... delle più disumane... pubblicano qualunque schifio umanamente fattibile, e mi vanno a sabotare la vendita del più grande prosatore di tutti i tempi? Non vi incazzereste pure voi, scusate? Non mi date ragione neanche un pochino?
Ma non si tratta soltanto della vendita... Céline, un maestro di letteratura cui anche il miglior Hemingway si sarebbe inchinato, non viene neppure menzionato nelle scuole! Non viene insegnato nei Licei! Le sue opere sono capolavori, eppure... sabotage!
Oh, non voglio fare un encomio su Céline, qui... scusatemi... l'entusiasmo, sapete... è che il suo caso è emblematico... vi fa capire per quale motivo ce l'avevo con tutti i “Charlie” fioriti dal nulla... nel nulla... gente di ogni tipo, fottutissime capre puzzolenti improvvisamente diventate appassionatissime di satira francese, bestie che magari non sanno neppure cosa sia la satira... personaggi capaci di collocarti la Francia fra la Polonia e la Norvegia...
No, non voglio fare un articolo su Céline, ma voglio parlarvi di quello che penso... ah, ora ve lo dico... ve l'ho promesso, d'altronde... è che non è una cosa che posso sbandierare ai quattro venti... ve l'ho detto! Non si può parlare! Questa gente qua, poi, è talmente falsa, che di dirgli le cose in faccia non se ne parla proprio! Ho imparato, io, sapete...? Meglio fargli pensare quello che vorrebbero sapere... meglio non dare adito alla loro rabbia, ira repressa... si scaglierà contro di voi! Tutta quanta! Certo come la morte! Meglio dirgli quello che vogliono sentirsi dire, indorare la pillola... poi fai quello che vuoi, sia chiaro! La decisione, una volta ponderata, va presa... prendetevi il vostro tempo, prima di decidere... bevetevi la vostra dose di stress, di nervoso, di isteria... ansia... poi, valutato per bene tutto quanto, pro e contro, prendete la vostra decisione... ma attenti! Non dite la verità! La verità, la parola, quella che molti dicono essere libera, ha un potere enorme, su alcuni individui... meglio usarla con moderazione... andarci coi piedi di piombo...
Sono una persona che ha fatto tanti cambiamenti repentini, durante la sua vita... quanti anni ho? Ah, mica un ragazzino... non più... ve lo dico. Al momento, 29... non sono tanti, no? Eh... lo so... è proprio quello, che mi preoccupa! Continuare a cambiare vita, radicalmente, dico... trasferimenti, compagne, case, lavori... ho cambiato tutto, io! Più e più volte, fatemelo dire... sono un po' stanchino, di cambiare, sapete? Vorrei trovarla, una sistemazione che mi renda sereno... pacifico... eppure non so neppure immaginarla, ancora. La compagna, credo di averla trovata, ma anche lì non ci sono pochi ostacoli da superare... insomma... sapete com'è, delle volte... la compagna, d'accordo... il lavoro? Pure quello, non dovrei avere grossi problemi, ma il posto? Sistemarmi, dove? Casa mia è in un posto, la direzione presa va in tutt'altra parte del mondo... come faccio?
Cambiare... il cambiamento non è che l'opposto della staticità. La staticità, l'uguaglianza... non intendetela a livello sociale, ma ad un livello più universale, più letterale... l'uguaglianza, la parità, la staticità, la piattezza, l'omogeneità... mettiamoci in mezzo pure un'altra parola... anche questa, abusata... globalizzazione. Tutti questi concetti sono in realtà piccole sfaccettature di un concetto più grande, più complesso... che io ho bisogno di evitare! Anche nel pensiero, s'intende! Solo il pensiero di questa cosa... questo concetto... tutti quanti la cercano, tutti quanti la vogliono, tutti quanti la pretendono... nella coppia, nella casa, nel lavoro, nella vita... io mi chiedo come cazzo facciano, ma la penso diversamente... di cosa parlo? Non l'avete capito? Parlo della stabilità!
Un concetto enorme, infinito, per quanto mi riguarda... Dio è stabile? Probabilmente sì. Tutti e due i concetti mi sembrano onnipotenti, tutti e due desiderati, bramati, amati, lodati... impalpabili...
Un mio amico... vi racconto una scena... un mio amico, un amico fraterno... gli do il cambio turno, dopo dieci minuti esce fuori strada con lo scooter... finito. Andato. Non c'è più.
Nessuno ci pensa mai, alla morte, e io non capisco perché... sono io, il pazzo? Sono io, che penso a come vorrei morire? A come vorrei vivere? Solo io ci penso?
Sto di nuovo divagando, sì... ma anche questo discorso qui, in realtà, si lega bene a quello che vorrei dire... la cosa proibita, non certo declamabile... si può dire che si odiano intere popolazioni! È giustificato odiare sette miliardi di persone, ma non si giustifica l'amore per due. Capite cosa intendo? Ma la cosa che vorrei dire io, qui... e ve la dico io, a voi, no. Questa cosa non si può dire... beh, sapete cosa? Io ve la dico.
Io credo che una persona che rifiuta la stabilità, debba fuggire da essa finché le è possibile. Poi, quando proprio non riesce a farcela... beh... che si ammazzi.

Almeno a quel punto si risparmierà la consapevolezza di esserlo diventato, stabile.

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