L'Uomo Arancia

Letteratura d'assalto. In crisi. Dal 1989

IL FILO MODERNO

I due giovani amanti giacciono immersi nel nuovo romanticismo
L’uno di fronte all’altra, si guardano
con occhi innamorati su visi luminosi
sedie imbottite rivestite in poliestere con schienale tecnico
Si scambiano parole di miele, profumate di primavera
Affondano nella tenebra in cui brillano, lucenti,
un milione e trecentodiecimila settecentoventi pixel.
Il suono delle dolci frasi
è un sorriso grazioso e mentale
accompagnato da magnifici CLAC
mentre i CLIC scandoscono le ore alternati ai BLAM
nella notte senza tempo,
senza preoccupazioni,
ché il domani non esiste, per gli innamorati,
né han bisogno del sole, o della luna.
Claustrofobia di quattro muri bianchi senz’aria.
E si sentono i profumi,
si toccano i corpi, si odono gli sguardi,
si gustano le labbra,
si vedono le leggere espressioni delicate
lasciando evadere l’immaginazione e vivere la fantasia,
unica parte della propria persona
non imprigionata nella scatola di plastica dal volto LCD.


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