L'Uomo Arancia

Letteratura d'assalto. In crisi. Dal 1989

CONSAPEVOLEZZA

Sedeva
Solo nel silenzio di una spiaggia deserta.
Il mare gorgogliava ai suoi piedi
fresco
il vento gli spruzzava sulla pelle la sua aria di sale,
e di essa si riempiva.
Il suo suono lo avvolgeva, lo rendeva suo.
Era dentro di lui, affondato nella sua luce.
Osservava i disegni dipinti sull’acqua,
piccole increspature e perlacee distese cangianti,
finché non gli si presentò di fronte
in tutta la sua luccicanza
l’immenso imbuto che lo abbacinò.
Riflesso di sole brillante e accecante
nato ampio da un orizzonte che ancora ha davanti.
Rimase immobile, continuando a guardare nel suo stretto collo
che lo invitava giungendo fino a lui.
Lo toccava col suo bagliore, lo sfiorava la sua strettoia.
Gli disse che al di là dell’ingresso, una nuova realtà si sarebbe spalancata.

Non poteva vederla, da fuori.
Non poté accedervi, da seduto.
Strizzò gli occhi, cercò di scorgerla
ma fu accecato dalla sua potenza
che rese buia l’attuale vita.

Udì il suo spirito.
Forte urlò che solo giungendo più in fondo
Avrebbe pienamente goduto dello splendore bramato.
Solo muovendosi e abbandonando il suo fermo posto
avrebbe conosciuto ciò che stimola ogni curiosità.
Solo lasciando inutili ancore, e false certezze, e illusorie stabilità
avrebbe finalmente trovato il sorriso nella morte.


Nessun commento:

Posta un commento