Ho scordato
quella sensazione di tristezza dilagante
offuscante
il cielo sopra sereno e luminoso
quella debolezza permanente
del fisico corrotto dalla paralisi nervosa
Tempeste
elettriche dal cervello inviate
senza pietà
in ogni periferia della persona tutta
Immobilismo generato dalla stessa aria
inalata come cianuro
Un desiderio d morte
segue l corpo come un'ombra
La colpevolezza pregnante
ciascuno de miei gesti
ognuno dei miei pensieri
Ho scordato quell'assenza dai discorsi di gruppo
Quel costante pensiero socializzato
sul significato
di parole altrui
di sguardi
e sorrisi
e atteggiamenti spontanei
sgradevoli e sgraditi
violenze insensibili e indifferenti
eppur coscienti della loro crudeltà
Ma intorno
questi esistono
corrompono chi mi sta accanto
e trova insensate quelle tristezze
e quelle lacrime
che torturano le anime affini
rendendole cieche davanti allo specchio
difensive e sorde alle mie parole
scagliate come fossero delle sciabolate affilate
paralisi per ogni logica di pensiero
catastroficamente soffocata
da ogni accenno di assurda speranza.
Nessun commento:
Posta un commento