L'Uomo Arancia

Letteratura d'assalto. In crisi. Dal 1989

FORSE TUTTO

 

La pioggia cade fuori dalla finestra

sbatte sui vetri da più di un mese ormai

La depressione di questo tempo è disturbante

La scimmia di Burroughs si è persa da qualche parte in India

mentre i deserti del Marocco sono rimasti vuoti

popolati solo da turbini di sabbia genitori di dune insensate

come questa poesia

Una serie di immagini proiettate alla mente attraverso gli occhi che svolgono la loro funzione principale

quella di autostrada

Jim Morrison piscia sul suo pubblico stramazzando e urlando come una gallina sgozzata

La lama insanguinata è quella dell’America Ginsberghiana

di Corea e Vietnam

di Arabia e della Cina futura

L’Est dell’Europa è investito dal vento occidentale

Le sue tradizioni sono i Navajos della Death Valley

Alcune resistono

Un muro di filo spinato s’eleva dal Baltico all’Adriatico

Le ragnatele intrappolano ciò che vorrebbe passare attraverso

Stivali impolverati con una lucertola australiana accanto

Città come tombe a forma di teatro

Cittadini come maschere anonime anomale amorfe

Io ci sono dentro, ma non ci voglio stare,io voglio guardare le stelle

Le stelle i pianeti le galassie oltre le nuvole

I piedi per terra ma gli occhi al cielo

Per favore

La vita è terrena per chi non sa morire

La coscienza è uno stiletto a doppio taglio

La paura è utile ma solo a volte

Le luci abbagliano gli occhi le pupille si stringono non vedo più un cazzo

La morte è vicina provoca paura eccitazione felicità

e gioia

di un momento comunque fugace.

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