Le macchine scivolano
le gomme bagnate sull’asfalto scivolano e il loro suono sordo
gocce d’acqua sporca spruzzate in ogni direzione
pozzanghere ferme
specchi grigi silenziosi e placidi di fronte ai passi
L’alcolizzato zoppica con una mano nelle mutande
gratta e strappa peli pubici liberandoli dai nodi
Al semaforo
una parte del gruppo è rimasta intrappolata dal rosso mentre avanti
procede l’insegnante con tanto di bandiera
seguita dai giovani che cercano nei muri periferici
la bellezza che non scorgono
La dolce
ragazza percorre il marciapiede della sua bicicletta
la mente liberata dall’attenzione per il viaggio
noncurante della canottiera che si abbassa
scoprendole un seno che ricomporrebbe subito
se solo ci facesse caso
La città scorre come una pellicola in bianco e nero
e io
i soldi per andare avanti ancora per un po’
ce li ho nella mia tasca destra.
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