Mi porto le mani al petto
afferro le due piccole maniglie ossidate
d’un verde amaro
e mi spalanco
Mi chino sulla mia scrivania per rovesciare la vita in avanzo
Rumore
Suono di chincaglieria
Mi siedo per esaminare ciò che vedo
Scruto attento, studio curioso
l’ammorbidire la realtà
tocco stupito
il mio piacere nell’attrazione
dell’attenzione altrui e sposto
con gli occhi sgranati
le forzature nel non procedere sulla strada comune
l’abbandono assoluto della spontaneità
per vedere meglio
la convinzione di avere un significato
Vedo la polvere e la sporcizia
depositate su ciò che contengo
Tutto mi è di fronte mentre dentro
sono ora vuoto
eppure
scopro di non sentirmi in colpa per questo
e decido di rimettere tutto dentro
Ma prima
una rapida soffiata
una leggera spolverata
giusto per sentirmi un po’ meno sudicio.
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