I cingolati stridono nella notte infiammata
sulle macerie dei palazzi
L’aria e il fango sono pregni di urla
della gente terrorizzata che corre per l’annientato viale principale
Le bombe
tuonano dal cielo e sollevano fumi di polvere
La terra è cosparsa di sangue ancora caldo
scorre come piombo fuso
riflettendo il brillare porpora costante
Le menti sono ingabbiate in prigioni di paura
gli occhi non vedono che morte
abbagliati dai lampi dell’artiglieria
In alto
al di là della volta luminosa che contiene l’abominio
astri e sfere passeggiano sereni nel cielo che non conosce caos
e tutti guardano quel punto brulicante
in cui esseri esagitati s’animano illusi
mossi da funzioni inutili vitali
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