L'Uomo Arancia

Letteratura d'assalto. In crisi. Dal 1989

LO SPECCHIO E' MUTO

 Non ha idea
di quale sia la sua identità
Deambula su una roccia sferica
sospesa
vede i colori e nota l'ebbrezza
che i sensi gli procurano
Vede la gente
scopre funzioni
A ciascuno il suo ufficio
la sua sedia
Ognuno col suo martello
e il suo cacciavite
la sua penna o la divisa
Un autobus da guidare
una pratica da sbrigare
tutti quanti
col titolo che li rappresenta appeso alla giacca
o sulla porta d'ingresso

Il silenzio del fango
i granelli della sabbia e il profumo della pioggia
invece
non hanno né targa né indirizzo
Le foglie
che vede agitarsi sugli alberi frenetici
non hanno nome
né numero di telefono
La pietra
che ha appena calciato
ha scoperto un muschio vivo
che non ha indirizzo di posta elettronica

Non si riconosce
si sente smarrito
confuso
la bussola è spaccata
(l'orologio l'ha dimenticato)
ha perso tempo e spazio
e adesso
è forse troppo tardi per rimettersi in carreggiata
Ma alla strada asfaltata
in fin dei conti
ha sempre preferito i roveti della foresta

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