È
un uomo che scavalca il cadavere di un bambino
un marito che riprende il parto
della moglie
il grido disperato di sua figlia
È un figlio
che uccide i genitori per
l'eredità
È denigrare antiche tradizioni
motteggiare vecchie abitudini
insultare una qualsiasi forma di
amore
mentire spudoratamente
senza alcun riguardo per la
dignità dell'altro
È non ascoltare il racconto del
nonno
rifiutare il dono di un'amica
È parlare di politica a pranzo
dimenticarsi dei giorni di festa
nazionale
e del diritto
di trascorrerli insieme ai propri
cari attorno ad un banchetto
È chiamare amico chi non si
conosce di persona
dedicare più passione al proprio
lavoro che alla notte
con la propria donna accanto
È il litigare col proprio
fratello senza poi riappacificarsi
chiudere gli occhi
davanti ai propri compagni che
s'ignorano
È non apprezzare il tramonto né
le stelle
né il mare né la foresta
non respirare il profumo dei
fiori in primavera
né dei funghi nati dalla terra
bagnata d'autunno
È rifiutare un cibo cucinato con
generosità
un consiglio dato con gentilezza
un sorriso spontaneo
una parola dolce
una carezza
un sguardo
un bacio
È non dare importanza
all'abbraccio di un uomo
non pensare alle difficoltà di
un povero
È non badare agli ostacoli dello
straniero
È negligere l'ospitalità del
vecchio
È gettare alla spazzatura il
frutto dell'agricoltore
È biasimare la forma del pane
fatto in casa
È non accettare l'invito della
casalinga
È non indossare il maglione di
lana fatto dalla propria madre
È ridicolizzare la semplicità
dei propri vicini
La morte del sacro
è non combattere per il bene di
chi ama
ma ignorarlo
e deriderlo
in nome della decenza
nel progresso e nella modernità.
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