Scivola,
l’estate
scivola
via di notte silenziosa
su una
slitta percorre binari di soffice neve.
Rosso
il pianeta la porta per mano
Attraverso
il breve suo mite percorso.
Fra le
fronte tremanti
Venere
ne accoglie splendente le sue prime luci.
Grande,
Orione ne introduce il suo tempo più tardo.
Il
cielo è nero sopra la volta
brillantato
e adornato, soffuso e argentato
fra un
basso volo del crepuscolo
e un
canto nascosto alla sua nascita.
Muore,
l’estate
Senza
che alcuno ne sappia scorger la pallida luna.
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